Pulizie in corso

Mompracem
Le parole sono importanti!
20070423 20:01

Non avete da perdere che le vostre catene

Incipit: qui ci starebbe qualcosa del tipo di solito non faccio queste cose, ma…, ma il vero snobblogger sa che, ormai, deve evitare questo tipo di frasi, anche a rischio di sentirsi un po’ livejournaler dentro. I meme sono roba con cui si può giocare, ormai sono roba da α-blogger.

Bene, ordunque, per colpa di frammento, eccovi cinque incipit, in ordine più o meno cronologico (mio, naturalmente):

  1. In una caverna sotto terra viveva uno hobbit. Non era una caverna brutta, sporca, umida, piena di resti di vermi e di trasudo fetido, e neanche una caverna arida, spoglia, sabbiosa, con dentro niente per sedersi o da mangiare: era una caverna hobbit, cioè comodissima.

    Lo hobbit, J. R. R. Tolkien
  2. Stando al libro della Genesi, Dio creò per primo l’uomo. La donna fu non soltanto un ripensamento, ma un’amenità. Per quasi duemila anni si ritenne che questo sacro testo giustificasse la sua subordinazione e ne spiegasse l’inferiorità; poiché, anche in quanto copia, ella non era una copia molto ben riuscita. Esistevano differenze. La donna non costituiva una delle più belle opere di Dio.

    L’origine della donna, Elaine Morgan
  3. Lucio Lucertola festeggiò il suo settantesimo compleanno svegliandosi. Riteneva questo un fondamentale segreto della vita: svegliarsi e addormentarsi un numero di volte esattamente uguale. Se ci si sveglia anche una sola volta in meno non si recupera più, si sputa la pallina, consummatum est, diceva Lucio che era stato professore di latino e italiano, ed era inoltre Curioso in altre scienze, le naturali le filosofiche le zoologiche (in particolare i batteri), la botanica urbana, i cinesi, il concetto di inizio finale. Lucio Lucertola sorge dal letto faticosamente, con una protesta rumorosa di tuttele ossa. Un canto melodioso e trionfale lo accompagna. Le stesse cellule senza scrupoli che riempiono di ghiaia arterie e articolazioni del vecchio Lucio, animano il risveglio entusiasta del suo giovane canarino. In un bicchiere sul comodino Lucio ritrova il sorriso da cui si è separato per una notte. Con un colpo di pettine lusinga i trenta capelli superstiti, quindi eroicamente piscia. Ci fu un tempo lontano in cui doveva prendere ogni precauzione perché il dorato arcobaleno non imbizzarrisse e bagnasse ovunque nei dintorni. Ora, proteso sul bianco dell’abisso, sta attento che maligne gocce perpendicolari non gli condiscano le pantofole. Tam citus prosilit, nunc prolapsa prostata. Ama comporre versi, il mattino. Si infila gli occhiali. Si avvicina alla tenda della finestra, la squarcia. Appare al mondo, e il mondo gli appare.

    Comici spaventati guerrieri, Stefano Benni
  4. Tutta la vita delle società nelle quali predominano le condizioni moderne di produzione si presenta come un’immensa accomulazione di spettacoli. Tuttociò che era direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione.

    La società dello spettacolo, Guy Debord

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5 Commenti:

Addì 30 aprile, 2007 19:44, Blogger frammento ha scritto:

per colpa - comunque il fatto che dici 5 e son 4 guarda non mi offende mica. però tolkien continua a non ispirarmi fiducia :)

 
Addì 30 aprile, 2007 20:18, Blogger riccard0 ha scritto:

Già, dove sarà mai finito il quinto incipit? Se guardi un po’ in giro forse lo trovi... ;-)
In ogni caso, meglio una colpa o una maledizione?

 
Addì 01 maggio, 2007 12:21, Blogger riccard0 ha scritto:

Ah, per quanto riguarda Tolkien, credo che vada letto prima dei 14 anni o, presumibilmente, dopo i 63.

 
Addì 03 maggio, 2007 09:37, Blogger frammento ha scritto:

io quando ho abbandonato Tolkien avevo più o meno dodici anni. sono come al solito fuori target.

hai ragione, prenderò il solito: una colpa, grazie :)

 
Addì 08 maggio, 2007 22:38, Anonymous Anonimo ha scritto:

frammento sei sempre in tempo, credo.
(non volevo innescare tutta sta roba. basta catene, giuro, anche quelle per azionare lo sciacquone)

allerta

 

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